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lunedì 18 febbraio 2013

Riflessioni senza Tempo

Ultimamente mi sono ritrovata a parlare del tempo,  ( non inteso come fattore metereologico ), con alcuni miei amici. C'è chi vede il tempo e il suo scorrere come se fosse acqua in un torrente: veloce, inarrestabile, senza possibilità di fermare il suo impeto o la sua corsa. C'è chi invece vorrebbe farlo andare più forte, vorrebbe bruciare le tappe del suo passaggio. Eppure il tempo è sempre quello. Le lancette dell'orologio scandiscono democraticamente la sua presenza per tutti e allora cosa è davvero il tempo che è per tutti uguale, ma allo stesso modo sempre diverso?
Ad esempio io, da bambina, lo vedevo volare in un attimo! Le mie giornate erano piene di giochi, emozioni, avventure e, se avessi potuto, avrei dilatato quelle giornate ancora per una, due, tre ore. Magari arrivavo a casa stanca, sporca, ma felice e soddisfatta per le mie conquiste che, giorno dopo giorno, diventavano sempre più importanti.
Crescendo il "mio" tempo è diventato sempre più relativo. C'erano giorni in cui sembrava si fosse fermato e volte in cui avrei voluto fermarlo io, ma si sa,  è impietoso e non si ferma davanti a nulla. Non si ferma davanti ad un bacio, non si ferma davanti ad una lacrima o ad una bella risata. Lui va avanti comunque, non aspetta te e le tue emozioni o le tue paure. Lui corre, che tu gli stia dietro o meno.
Ma in fondo il tempo non è solo un tiranno, un insensibile guastafeste. Se riuscissimo a dargli un vero  significato potremmo dare nuova vita a quel lento movimento di lancette.
Viviamo in una società e in un periodo storico in cui il tempo viene usato bene solo se è "produttivo". Ma non può essere l'unica strada. Puoi essere il più grande lavoratore del mondo, ma se non vedi i tuoi figli crescere, se non riesci ad ascoltare il problema di un amico, se non telefoni cinque minuti a tua moglie/marito perchè devi " produrre" allora sì che stai sprecando gran parte delle tue giornate.
Conosco davvero poche persone che riescono ad essere presenti "quì ed ora", che vivono a pieno il momento che gli viene donato.
Perchè spesso ce ne dimentichiamo, ma è proprio il tempo la nostra più grande ricchezza. Non è quantificabile, non sappiamo quanto ce ne sarà ancora per noi eppure spesso e volentieri ce lo facciamo portare via. Ce lo lasciamo rubare senza battere ciglio, come se fosse normale e invece normale non è, perchè nessuno ce lo restituirà.




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