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lunedì 4 luglio 2011

Scusate se ho le ovaie

La notizia è di qualche giorno fa: un'azienda in provincia di Milano ha lasciato a casa una decina di dipendenti. Purtroppo niente di nuovo in questi tempi di crisi (e ribadisco purtroppo), la cosa però è saltata all'occhio della stampa nazionale più di altri fatti analoghi perchè i dipendenti licenziati sono ... solo donne. Ora lungi da me l'idea di dare libero sfogo a pensieri sessisti ( nonostante io faccia parte di quella parte del mondo " utero munita"), però ciò non toglie che io pensi.
Io potrei capire se, le lavoratrici in questione, fossero delle incapaci. Capirei se fossero persone poco affidabili, che arrivavano sempre in ritardo, prendevano un sacco di permessi, si mettevano in malattia per un'unghia incarnita. Fossero queste le motivazioni del licenziamento ci mancherebbe altro! L'azienda è un po' in crisi, il periodo non è dei più floridi e tu mi fai ancora girare i cocones perchè non hai voglia di lavorare allo stai a casa!
Solo che le motivazioni son state ben altre. Lasciando perdere i giri di parole inutili queste signore son state licenziate perchè fondamentalmente donne. Punto. Non è una mia congettura, gliel'hanno proprio detto!

"così le donne possono stare a casa a curare i bambini e poi intanto il loro in casa sarebbe il secondo stipendio"


Domanda: ma ste 18 donne hanno tutte famiglia con prole? A quanto mi risulta no! E se, per caso, qualcuna è da sola? Magari con un figlio a carico? Beh finalmente può stare a casa con lui yeaaah!!! Non si sa come farà a mangiare sto bambino però avrà la mamma a casa che si curerà di lui. E se, sempre per ipotesi, il marito di una di queste donne fosse in cassa o in mobilità e quindi lo stipendio dell'ormai ex lavoratrice, fosse stato quello più polposo?

Naturalmente i proprietari di questa iper comprensiva azienda, attenta alla salute economica e familiare dei propri dipendenti, sono tutti uomini, nel senso appartenenti al sesso maschile, perché chi fa discorsi simili non si può fregiare dell'appellativo di "Uomo" ( con la U maiuscola ). Sono quasi sicura che i titolari di questa fabbrica non conoscono minimamente la condizione familiare delle donne licenziate, garantito al limone! Però mica potevano dire ," ti licenzio perché sei donna, con tutti i grattacapi che la tua condizione di femmina di homo sapiens mi impone è meglio se ti levi dai marroni!".
Se dicevano così finivano legati alle ruote di un tir per gli zebedei. Hanno preferito dire la stessa cosa, però con una certa forma. Sì sì, ci sarà pure la forma, ma la sostanza è come l'ho detta io! Questo dimostra come la meritocrazia sia ancora una chimera. Si può ancora essere licenziati perchè gay, per il colore della tua pelle e, come i fatti ci dimostrano, perchè sei del sesso "sbagliato". Poi non importa se esistono eterosessuali bianchi come la neve che non compreranno mai un push-up ignoranti e incapaci come una capra. Non importa se il semolino liquido è più consistente del tuo cervello non fa niente se le tue capacità professionali equivalgono a quelle di un protozoo del neolitico. Non fa niente. L'importante sono i luoghi comuni, tutto lì.
Bene signori imprenditori sapete che vi dico? Scusate se ho le ovaie, ma il problema non è mio. Il problema è solo vostro. Finché il numero delle vostre cellule celebrali non sarà direttamente proporzionale al numero delle nostre ovaie ( che son 2 per la precisione ) il problema sarà sempre è solo vostro.

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