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sabato 19 febbraio 2011

Amica germoglio

Come ho detto oggi alla mia amica Elisa. " Un seme, prima di diventare una pianta, marcisce, muore per poi rinascere". Se vi sentiti tristi, se brancolate nel buio e non sapete cosa fare, se vi sentite senza forze, se i vostri problemi vi sembrano macigni fermatevi.
Non vi è nulla di male a dire" non ce la faccio, sono stanco, non ce la faccio più a camminare, devo riposarmi un attimo". Non è sbagliato cadere, tentennare, farsi domande e sentire affiorare dentro di se dei dubbi. Tutte queste sensazioni, che di primo acchito possono sembrare negative, ci spingono a crescere. E' il seme che sta marcendo. E fa male. Non c'è niente per cui valga la pena vivere e lottare, piangere e soffrire che non porti tra le pieghe del suo vestito un po' di dolore.
Pensate a quel seme. Immaginatevi di essere quel seme. Secondo voi sentire che piano piano il tuo involucro si sta dissolvendo, che presto verrai attaccato dall'umidità, verrai sommerso di terra, che la pioggia ti penetrerà all'interno e ti annienterà e che poi, alla fine di tutto, arriverà il gelo e ti seccherà le poche forze rimaste, è una sensazione piacevole? Se un seme avesse un cervello, un cuore, un' anima e uno spirito molto probabilmente si contorcerebbe dai dubbi e piangerebbe lacrime amare. Lui non sa che, presto o tardi, diventerà un fiore profumato o una grande pianta. Nemmeno noi riusciamo a vedere la fine del nostro tunnel quando ci siamo dentro. Ciò non vuol dire che non rinasceremo mai, che non diventeremo mai fiore o pianta.
Io credo che i dubbi, le insicurezze e le domande che nella nostra vita incontriamo ci spingano a crescere. Chi non se n'è mai fatti e non se ne farà mai rimarrà sempre seme. E io preferisco marcire e soffrire per poi diventare fiore che rimanere seme per tutta la vita.

( a Elisa, l'" amica germoglio" )

1 commento:

  1. “NO CULTURAL CHANGE NO FUTURE DEVELOPMENT ”

    Caro Presidente Giorgio Napolitano ed amici di Egocreanet// “quARte” Program ,

    la mia relazione di presentazione del Programma “quARte” , http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=30273&print=1
    alla manifestazione dl LUBEC 2013,su CULTURA PASSWORD PER il FUTURO ha avuto un applaudito successo.

    Dicendo “NO CULTURAL CHANGE NO FUTURE DEVELOPMENT” , ho posto il problema di come sia divenuto necessario comprendere che ogni processo di trasformazione ha due fasi: 1) quella di distruzione e 2) quella di ricostruzione. Cosi " Un seme, prima di diventare una pianta, marcisce e muore per poi rinascere".

    Per la prima fase non c’e problema ” CI PENSANO I POLITICI” , mentre la seconda e il compito cosciente del VOLONTARIATO CULTURALE E SCIENTIFICO.

    La crisi economica e sociale del nostro tempo post-industriale e’ essenzialmente una crisi “sovra-strutturale”, intendendo con cio’, quanto va al di la’ come idee e concezioni innovative a carattere non ideologico ma prammatico, rispetto alla tradizionale struttura economica della obsoleta societa industriale .

    Purtroppo negli ultimi venti anni abbiamo assistito da un lato alla crescita teorica e tecnologica della scienza a cui in vero non ha corrisposto una parallela crescita di adeguamento della sensibilita culturale e della creativita sociale .Infatti in particolare in Italia , il ventennio del cosi detto “berlusconismo” , ha indotto una netta degenerazione culturale e scientifica delle istituzioni che ci ha allontanato dall’ avere coscienza delle sempre piu pressanti esigenze di un profondo cambiamento concettuale e di democrazia culturale .

    Il futuro orizzonte dello sviluppo indubbiamente si articola sulle radici del passato, ma tende a mostrarsi come una mutazione epocale il cui elemento fondante consiste negli sviluppo delle conoscenze e delle aplicaziopni “quantistiche” al sistema economico e produttivo.

    Cultura e futuro nel processo di cambiamento necessitano pertanto di una decisa inversione di rotta del degrado culturale , per favorire una rinnovata capacita euristica delle probabilita' di successo delle alternative socio-culturali dello sviluppo che sono proprie della societa della innovazione della conoscenza (vedi ad es il Programma Horizon 2020 di Europe Creative.)

    In tale contesto il Progetto/ Programma Itinerante “quARte” si propone di offrire un punto di riflessione di una cultura anticipativa di nuove conoscenze, capace di valorizzare e ampliare rinnovate prospettive concettuali proiettate nel favorire un forte impatto del cambiamento cognitivo degli orizzonti culturali del nuovo millennio, attraverso contributo di idee, proposte finalizzate allo sviluppo della creativita’ nell’ arte e nella scienza quantistica contemporanea.

    Paolo Manzelli 19 Ottobre 2013.

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